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Lezione 6 - La poesia ama la ripetizione


«Bisogna ripetere per rendere poetica la lingua»
Christophe Fiat



Sistemate i cuscini e fate sedere i ragazzi in cerchio.

Spiegate che il programma del giorno è: RIPETERE.

Il motivo è presto detto: la poesia ama la ripetizione perché la ripetizione crea il ritmo. Si può ripetere un suono, una parola, una frase intera, come il ritornello di una canzone. Si può ripetere anche una struttura.

Invitateli a comporre delle liste.

Per orientarli e rendere comprensibile quanto state proponendo, leggete un frammento da Sei Shônagon, autrice giapponese che, in un suo libro molto antico, fa ogni genere di lista.

Per esempio, questa:

Cose che commuovono profondamente
Una chioccia accucciata sui suoi pulcini per proteggerli.
Nel tardo autunno, le gocce di rugiada che brillano come perle di ogni tipo sulle canne del giardino
La sera, quando il vento soffia fra i bambù, in riva al fiume.
Svegliarsi all’alba, e anche svegliarsi la notte, è sempre emozionante.
Due giovani amanti quando qualcuno li disturba e non possono fare ciò che vorrebbero. *



Invitate i ragazzi a continuare la lista, pensando alle cose che li commuovono profondamente. Non sarà necessario che scrivano ma, anzi, sarà bello che lo facciano verbalmente.

Invitateli, poi, a chiudere gli occhi e a immaginare cose molto dolci e a cercare le parole che possano tradurle.

Sottolineate il fatto che ognuno di loro, ascoltando se stesso, senta la dolcezza delle cose alle quali pensa.

Ditegli che possono prendersi due o tre minuti di tempo per questo esercizio di immaginazione.


Passati i tre minuti, cominciate voi, dicendo la “cosa dolce” a cui avete pensato.

A seguire, i ragazzi diranno le loro frasi, uno dopo l’altro.



Introducete un’altra attività, scrivendo su un foglio:

- la lettera E
- la frase IO SONO

Chiedete ai ragazzi di scrivere più frasi possibile che comincino con E o con IO SONO, a loro scelta.

Dovranno, cioè, eleggere o l’uno o l’altro inizio.

Fornite loro delle strisce di carta, sulle quali scrivere, dandogli cinque minuti per farlo.

Passati i cinque minuti, raggruppate i ragazzi che hanno scelto "E" e poi quelli che hanno scelto" IO SONO".

A ogni gruppo chiedete di comporre un testo selezionando e organizzando fra loro le frasi che hanno scritto e di pensare anche al modo in cui presenteranno il loro testo all’altro gruppo.

Quando i gruppi saranno pronti, spiegheranno come e perché hanno selezionato quelle frasi.

Poi, passeranno alla lettura a voce alta.


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* Sei Shônagon, Notes de chevet, Gallimard/Unesco