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Lezione 2 - Dimmi come sei

«Facciamo due categorie sole: gli aggettivi simpatici e gli aggettivi antipatici»
Gianni Rodari


Preparate un po’ di cartoncini bianchi formato cartolina (10 x 15 cm).
Sui cartoncini avrete scritto degli aggettivi.
Spiegate ai ragazzi che le parole che leggono servono a dire com’è qualcuno o qualche cosa.

Pescate dei cartoncini a caso e leggete a voce alta la parola che vi è scritta sopra.

Per esempio: IMPAZIENTE.

Chiedete: «Vi è successo di essere impazienti? Quando? Dove?»

Ascoltate le risposte dei ragazzi e poi prendete un altro cartoncino e leggete la parola.
Per esempio: STRANO.

Chiedete: «Cosa può essere “strano” secondo voi?»

Lasciate che i ragazzi rispondano. Non è necessario che siano tutti a rispondere. Basterà che lo facciano alcuni di loro.

Sistemate a terra i cartoncini e chiedete ai ragazzi di scegliere, tra tutti, il cartoncino che, secondo loro, reca scritta la parola che più li caratterizza.
I ragazzi, a questo punto, vanno lasciati liberi di leggere le parole e pensare.
Chiedete che lo facciano con discrezione, possibilmente in silenzio.

Quando avranno tutti scelto il loro cartoncino, chiedete loro di leggere la parola, pronunciando la frase “Io sono…”.

Per esempio:
Io sono… fantastico
Io sono… solitaria
Io sono… imbattibile

Eccetera.


Quando avranno finito il giro, leggete a voce alta questa poesia di Louis Calaferte*.

Una pietra gialla.

Una pietra grigia.
Una pietra bianca.
Una pietra rigata.
Una pietra marmorizzata.
Una pietra piatta.
Una pietra bitorzoluta.
Una pietra lunga.
Una pietra quadrata.
Una pietra scrostata.
Una pietra rossa.
Una pietra nera.
Una pietra spigolosa.
Una pietra tozza.
Una pietra irregolare
Una pietra arrugginita.
Una pietra magra.
Una pietra triste.
Così ogni giorno, faccia al muro.


Chiedete ai ragazzi di commentare liberamente.

Finiti i commenti, date ai ragazzi dei fogli bianchi 21x27 e ditegli di piegarli a metà.

Proponetegli di scegliere tra due parole: MANO o PORTA.

Quando ognuno di loro avrà scelto, invitateli ad accoppiare un aggettivo al nome che hanno scelto.

Per esempio:
Una porta blu
Una porta idiota


Suggeritegli di concentrarsi su tutti gli aggettivi che riescono a ricordare in 7 minuti.

Al termine di questo tempo, chiedete:

«Chi ha scelto il nome “porta”? E chi il nome “mano”?»

Formate due gruppi, in base alle scelte.
Chiedete al primo gruppo di leggere, uno alla volta, una riga del loro testo. E poi di ricominciare il giro.
Leggeranno tutti e tutte le righe, senza cambiare niente e senza far caso alle ripetizioni.
Quando non avranno più righe da leggere, si siederanno e lasceranno la parola all’altro gruppo.

Alla fine della lettura del primo gruppo, chiedete:

«Ci sono delle associazioni, frasi, nomi, aggettivi che vi sono piaciuti in modo particolare?»

Avviate una breve discussione.

Passate all’altro gruppo e proponete che i ragazzi si dispongano come se dovessero fare una partita a carte.

Dite ai ragazzi:  
«Ogni volta che leggete una frase, battete a terra con la mano. E quando non avete più niente da leggere, incrociate le braccia».

Al termine della lettura, commentate con i ragazzi.



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*Louis Calaferte, Le Monologue, Gallimard